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Le varie fasi di lavorazione

Lavorazioni del terreno

Aratura

L aratura rappresenta la lavorazione principale del terreno. Può essere effettuata in autunno, favorendo la nascita e la crescita della coltura da sovescio, o in primavera, permettendo un accurato interramento della biomassa sovesciata. Nel caso dell aratura autunnale, la combinazione di un trinciastocchi con un erpice a dischi articolato con rulli per la distruzione del sovescio dimostra buone capacità di interramento. Mediamente risultano necessari tre passaggi di tale erpice per la preparazione di un adeguato letto di semina.

La lavorazione primaverile deve essere programmata nella terza decade di aprile in modo da consentire un adeguato sviluppo dell erbaio e la preparazione del terreno per la falsa semina. Riguardo la profondità di aratura, valgono i principi consolidati nel convenzionale. Un eccessiva diluizione della sostanza organica, non consente un adeguato sfruttamento della fertilità da parte delle colture. Risulta fondamentale la scelta del tipo di versoio che deve essere in grado di incorporare una grande quantità di residui vegetali in condizione di profondità di lavorazione ridotta.

PREPARAZIONE DEL TERRENO

Falsa semina

Successivamente all’aratura, la preparazione del terreno per la falsa semina deve porre attenzione al mantenimento di un opportuno livello di umidità. A tal fine le operazioni di affinamento e di pareggiamento del letto di semina, svolte da differenti tipi di erpice, si avvantaggiano della combinazione di rulli costipatori.

La falsa semina viene allestita nelle prime due decadi di maggio. Molto spesso le sole precipitazioni consentono una buona emergenza delle infestanti, senza rendere necessarie eventuali irrigazioni.

Le lavorazioni effettuate per la distruzione delle infestanti emerse deve iniziare al più tardi quando le Graminacee raggiungono lo stadio di accestimento, pena l esigenza di operazioni più energiche che portano in superficie nuovi semi di malerbe ed esauriscono l umidità del terreno.

Se il terreno risulta eccessivamente compattato da piogge o eventuali irrigazioni è auspicabile un primo passaggio con un coltivatore. Altrimenti, i migliori effetti di distruzione delle infestanti vengono ottenuti con l ausilio di erpici strigliatori dotati di denti di 8 mm di diametro, operando un doppio passaggio leggermente incrociato. Oltre alla rottura della crosta superficiale ed all eliminazione delle piante emerse per interramento o disseccamento in seguito ai danni meccanici, l erpice strigliatore consente d intervenire sullo stock di semi contenuti nel terreno durante la falsa semina, riducendone la quantità. Infatti, l effetto principale della strigliatura in tal senso è quello di interromperne la dormienza, stimolandone la germinazione.

L’operazione può essere ripetuta con due o tre serie di doppi passaggi. Comunque prima della semina è bene accertare il reale esaurimento delle emergenze di infestanti.

L’erpice strigliatore consente un elevata pulizia dei primi 5-6 cm di terreno, disgregando il terreno attaccato agli apparati radicali delle giovani plantule, senza provocare un disseccamento degli strati sottostanti.

Operazioni di semina

Semina in acqua

La tecnica della semina in sommersione deve prestare particolare attenzione alla competizione delle malerbe acquatiche, che risultano gestibili solo ottenendo un discreto vantaggio di sviluppo della coltura. A tal fine risulta importante inondare la risaia più a ridosso possibile della semina, ed utilizzare seme pregerminato e di elevata energia germinativa.

Le specie acquatiche da seme, infatti, germinano solo in condizioni di terreno sommerso e la propria capacità infestante non si riduce sufficientemente in regime di rotazione con colture da asciutta.

Successivamente alla semina, sino al periodo di fine accestimento, ogni eventuale asciutta è da sconsigliare, onde evitare l emergenza di Graminacee non completamente adattate all ambiente acquatico. Nonostante ciò, dalla sperimentazione effettuata è risultato indispensabile provvedere all’asciutta di radicamento, senza la quale non si otterrebbe un adeguato affrancamento della coltura.

L’asciutta di radicamento deve comunque essere molto breve. Risulta, perciò, opportuno una rete di solchi in grado di velocizzare le operazioni di sgrondo e ragguardevoli portate di ingresso per risommergere repentinamente

Operazioni di semina

Semina in asciutta

Le modalità di semina interrata si discostano dal convenzionale principalmente per quanto riguarda la profondità di semina.

Al fine di consentire una resistenza all estirpazione operata dai passaggi con erpice strigliatore, il seme deve essere posto a profondità non inferiori ai 4-5 cm. Inoltre, è buona norma utilizzare assolcatori a doppio disco e rulli compattatori operanti solo sulla fila.

Il doppio disco oltre a consentire una perfetta regolarità nella profondità di semina, permette di localizzare il seme nella zona di terreno umida senza provocarne un eccessivo arieggiamento, che condurrebbe ad una rapida essiccazione.

Il terreno, dopo la semina, si presenta a solchetti con le file di semina poste sul fondo del solchetto.

La profondità di localizzazione del seme viene perciò ridotta rispetto ad un ipotetica superficie piana.

Concimazione

Il piano di concimazione deve considerare il regime di rotazione in cui il riso è inserito. Ne deriva, rispetto alla mono successione, un maggior livello di fertilità residua legato sia ad una più elevata dotazione di elementi nutritivi e sia ad una maggiore loro disponibilità.

La rotazione, infatti, influenza positivamente la mineralizzazione della sostanza organica e riduce i fenomeni di immobilizzazione e di tossicità legati all’ambiente sommerso.