La tecnica della
Rotazione
La tecnica dell’avvicendamento, o rotazione delle colture, già in uso ai tempi dei romani, permette di controllare la crescita di erbe infestanti e contemporaneamente di arricchire il terreno in modo naturale. Questo sistema non rompe l’ecosistema naturale dell’ambiente, rispetta la flora e la fauna, ma soprattutto la nostra “vita”.
La coltivazione a “rotazione” (raffigurata qui sotto), è attuata secondo il metodo biologico in base all’osservanza rigida dei disciplinari del reg. CEE 2092/91.
• Nel periodo autunnale si seminano le culture da sovescio, in quello invernale vengono concimati gli appezzamenti con lo stallatico.
• In primavera con appositi attrezzi si procede allo sminuzzamento del terreno e all’estirpazione dell’erba per sei o sette volte. Si semina sull’asciutto e si continua a contrastare per circa dieci volte la crescita dell’erba con diversi passaggi di strigliatura.
• Quando il riso è nella fase di levata si allagano le particelle: abbiamo la fortuna di disporre ancora di acqua pulita.
Per scoraggiare la crescita dell’erba che però cresce comunque,
con tanta maestria si cerca di tenere un livello compatibile con la crescita del riso.
In questo periodo si entra manualmente ad estirpare la sorghetta ed altre infestanti.
Prima della spigatura del riso con un attrezzo speciale posizionato anteriormente al trattore si procede anche due volte al taglio del giavone (erba infestante).
All’inizio di settembre i campi vengono prosciugati operando appositi canaletti di scolo e quando le spighe si colorano di giallo e reclinano su se stesse si procede alla trebbiatura, all’essicazione, alla pilature e al confezionamento.